Sono stati presentati oggi, 28 gennaio, gli interventi di restauro che a partire dal 2021 hanno interessato la cattedrale di San Cassiano in Imola. Dopo l’accoglienza e una breve visita agli spazi della cattedrale restaurati, a prendere la parola è stato S.E. monsignor Giovanni Mosciatti, vescovo della Diocesi  di Imola, che ha introdotto la presentazione e il motivo di tale intervento. A seguire, gli interventi del canonico Antonello Caggiano Facchini, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Imola, dell’architetto Paola Zigarella, Funzionaria della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, dell’architetto Alessandro Bettini, Direttore dei lavori di restauro e del dottor Rodolfo Ortolani, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, hanno permesso di conoscere nel dettaglio gli interventi realizzati e il loro significato non solo architettonico, storico e paesaggistico ma anche spirituale e pastorale. Durante la presentazione anche il saluto del sindaco di Imola, dottor Marco Panieri.

«Con profonda gratitudine al Signore e a tutti coloro che hanno collaborato, dopo la grande grazia dell’anno giubilare per il 750° anniversario della Dedicazione della Basilica-Cattedrale di Imola, è arrivato il bel giorno in cui possiamo festeggiare la fine di alcuni importanti lavori di restauro della nostra chiesa madre che erano così necessari – spiega il vescovo mons. Giovanni Mosciatti – Il restauro significativo di alcune parti ci rimette di fronte, ancora una volta, all’immensa ricchezza della fede, dell’appartenenza alla Chiesa diocesana, della fedeltà perenne di Dio verso il suo popolo in questa terra benedetta da Dio attraverso il patrocinio del santo patrono Cassiano. La cattedrale poi è anche possente simbolo della Chiesa visibile di Cristo, che in questa terra prega, canta e adora; di quel Corpo Mistico, in cui le membra diventano compagine di carità, alimentata dalla linfa della grazia. In ogni tempo la comunità ha proiettato nella struttura dei suoi edifici l’immagine di sé. E non le sono mai mancate le pietre vive per la costruzione del tempio spirituale di cui il Risorto è pietra d’angolo. Come un edificio non potrebbe stare in piedi se tutti i materiali di cui è composto non fossero tenuti saldamente insieme in forza del progetto elaborato dall’architetto ed eseguito dai costruttori, così tutti i membri della Chiesa, “comunità di fede, di speranza e di carità” (LG 8) sono chiamati a vivere e operare in una sincera e costante solidarietà e comunione. È la Chiesa là dove io abito»



Gli interventi

La Cripta, che si trova sotto la zona presbiterale, ha il pavimento che si trova circa due metri sotto la quota del “piano di campagna” ed è stat interessata nel tempo da infiltrazioni di umidità.
Cosa è stato fatto? Intervento su tutte le pareti, escluse le volte, attraverso pulitura da polveri e consolidamento delle parti di intonaco recuperabili (se pure non di rilevanza storica), ristabilimento della coesione, estrazione di sali, rimozione accurata delle parti non recuperabili e loro ripristino con materiale base calce, stuccatura di zone caratterizzate da cadute di intonaco, riprese, tinteggiature a calce dei “fondi”. Pulitura e consolidamento delle parti di decorazioni recuperabili, reintegrazione delle parti mancanti, cura dei bordi e velatura, con l’utilizzo di pittura murale naturale. Installazione di pluviali esterni di maggior diametro così da evitare tracimazioni in caso di forti piogge e miglioramento del sistema di allontanamento delle acque piovane. Restauro dei serramenti. Pulitura e restauro del coro ligneo.

La facciata. L’intervento, nel suo complesso, aveva l’obiettivo di consolidare gli elementi architettonici e decorativi che hanno subito rilevanti alterazioni nel tempo, rallentandone in maniera determinante la progressione. Per ogni tipologia di materiale ed in ogni “posizione” specifica sono stati eseguiti appositi cicli di lavorazione con pulitura preliminare di depositi superficiali incoerenti, preconsolidamento cautelativo, fissaggio di eventuali parti distaccate, pulitura e rifinitura della pulitura, consolidamento delle superfici per ristabilire la coesione e le proprietà meccaniche dei materiali, stuccatura delle lacune e delle fessurazioni, velatura delle superfici e, infine, trattamento finale di protezione. Il timpano, dopo il restauro, è stato ricoperto con lastre di piombo per evitare possibili future infiltrazioni.

Le coperture. Gli interventi sulle coperture hanno riguardato un’ampia area di circa 550 mq. costituente la copertura e il sottotetto della navata laterale sinistra della Cattedrale, rivolta a nord e più esposta alle intemperie, e il ripasso lungo la linea di gronda della falda nord di copertura, in una “strisciata” della navata maggiore.


Foto della presentazione realizzate da Isolapress